Volontariato
«Sono uneredità di scelli»
Parla il presidente nazionale Massimo Barra / E intanto annuncia uninchiesta interna su Borgo San Dalmazzo
di Redazione
Nei momenti difficili, il presidente della Croce Rossa italiana, Massimo Barra suole ricorrere all?appiglio più sicuro: il credo della dottrina dell?ortodossia. Per dirla con parole sue: «In cima ai nostri pensieri ci sono le persone vulnerabili, il resto viene dopo». Il richiamo alla prima ragion d?essere della Cri non è però uno scudo sufficiente per disinnescare quella che rischia di essere una bomba ad orologeria pronta a esplodere nelle mani del medico romano. Il combattivo Barra lo sa, e infatti non si sottrae a un?intervista, forse, scomoda.
Vita: L?esempio della Sise spa sembra aver fatto proseliti. Sul territorio le Cri spa si stanno moltiplicando. Una ricchezza o un problema?
Massimo Barra: Non direi che si stanno moltiplicando.
Vita: Prima c?era solo la Sise, adesso sono attive anche la Sissa e la Trasporti Sanità. Qualcosa vorrà pur dire, non crede?
Barra: Nessuna di queste società è nata sotto il mio mandato. Sono tutte eredità della precedente gestione.
Vita: È vero. Ma a lei la formula della spa piace oppure no?
Barra: Sull?assetto futuro della Croce Rossa il dibattito è aperto. Dico solo che nessun assetto giuridico può avere un valore in se stesso. Chi lo pensasse sarebbe un pazzo.
Vita: In Sicilia la Sise però fa discutere proprio in quanto società per azioni di proprietà della Croce Rossa.
Barra: Lì c?era bisogno di creare dal nulla un servizio di 118. È stato fatto e di questo ne hanno usufruito i cittadini bisognosi di assistenza. Se la Sise ha consentito di raggiungere questo traguardo, tanto di cappello. Certo adesso non si può pensare di tenere quel servizio al di fuori dell?autorità pubblica.
Vita: Un?ultima curiosità. Una quota importante del capitale della Trasporti Sanità di Venezia è detenuta dal piccolo sottocomitato della Croce Rossa di Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo. Strano, no?
Barra: Anche su questo punto la partita è ancora aperta. Proprio in queste ore gli organi di giustizia interna dell?associazione stanno lavorando al caso a cui lei si riferisce.
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it